lunedì 5 dicembre 2011

Il punto della situazione, e altri viaggi.

E' iniziato il terzo mese di lezioni... praticamente l'ultimo, se consideriamo che le lezioni finiscono il 16 dicembre e riprendono solo dal 9 al 20 gennaio.
Lo sprint finale.

E io sto già uscendo di testa, almeno un po'.

Facendo il punto, la situazione è questa:
Geometria Descrittiva è la materia che di fatto mi preoccupa di meno, ho fatto due esoneri e sono andati entrambi bene (anche se se sull'ultimo mi ha scritto in grande DISEGNA MEGLIO!!!) gli argomenti mi sono chiari, e non ho nessuna difficoltà, almeno così mi pare. E' solo un po' complicato non addormentarsi in pieno abbiocco post-pranzo il lunedì alle due.
Fisica Tecnica la sto seguendo poco, a dire il vero, perché ha in concomitanza proprio Geometria, e quindi mi trovo a dover fare una scelta, ma il docente è uno tranquillo, lo sa e mi ha lasciato libera. Ho comprato proprio oggi i libri di testo, e ad occhio sono cose che avevo già visto in passato, per cui mi sento sufficientemente serena. Poi vedremo se sarà così per l'esame.
Urbanistica invece mi sa che sarà un casino, mi sono intrippata in un lavoro solitario abbastanza grosso (quando ancora non avevo conosciuto i colleghi per fare gruppo) per di più su Cagliari, perché Roma non la conosco, e quindi mi trovo adesso a dover mettere mano al piano regolatore del capoluogo sardo, in un'area ben più vasta di quella degli altri gruppi, e in sostanza mi sono infognata. Dopo la questione del rilevamento delle strade non sono riuscita a fare revisione come si deve, e ora devo letteralmente correre ai ripari.
Progettazione resta il mio cruccio più grosso. Mi rendo conto che ho perso la mano, e che ancora non ho un mio "stile" (mentre alcuni colleghi hanno già definito una loro peculiarità, beati loro!). Mi piacciono le linee pulite, ma ad essere troppo lineari e razionalisti, in realtà tradisco la mia personalità, e pare che questa cosa dall'esterno si noti un sacco. Quindi oltre a progettare questo benedetto asilo, devo, volente o nolente, in contemporanea fare un lavoro su me stessa. E questa è la cosa più difficile.

D'altro canto, mi pare di stare anche troppo bene, qui. I colleghi con cui sto lavorando e con cui esco sono persone bellissime. Oggi ho fatto un giro per Testaccio con un collega conosciuto fresco fresco venerdì, ed è stata una piacevole sorpresa di un'ora. Macchina d'epoca, e pizza con alici e fiori di zucca (più romano di così credo sia impossibile). Questi ventenni sono un portento: pieni di vitalità, pieni di pensieri profondi, io a vent'anni ero molto più arida e disillusa, a ripensarci. A dirla tutta assomiglio a loro più adesso che tredici anni fa. Sarà per quello che ci vado d'accordo.

In tutto questo, approfittando del "ponte" dell'immacolata, mi regalo Venezia per quattro giorni.
E regalo la mia bellissima città anche a due ColleghiMoltoGiovani, che verranno con me, e che la vedranno per la prima volta. Sono emozionata e terrorizzata nello stesso tempo, per questa esperienza. A parte che farò loro da guida (anche se hanno "Venezia è un pesce" di Tiziano Scarpa tra le mani, per cui vado sul sicuro), quello che mi spaventa è questo incontro tra il mio passato e il mio futuro: a Venezia ho i miei amici di infanzia, che mi accolgono sempre a braccia aperte; questa volta saluteranno anche i miei amici di ora, quelli con cui spero di condividere ancora un anno e mezzo di università. E ovviamente il salto generazionale è evidentissimo. Sarà un incontro esplosivo, nel quale io spero di essere all'altezza.

Per dirla alla Luca, Goldrake incontra i Pokemon. Non vedo l'ora.