lunedì 5 dicembre 2011

Il punto della situazione, e altri viaggi.

E' iniziato il terzo mese di lezioni... praticamente l'ultimo, se consideriamo che le lezioni finiscono il 16 dicembre e riprendono solo dal 9 al 20 gennaio.
Lo sprint finale.

E io sto già uscendo di testa, almeno un po'.

Facendo il punto, la situazione è questa:
Geometria Descrittiva è la materia che di fatto mi preoccupa di meno, ho fatto due esoneri e sono andati entrambi bene (anche se se sull'ultimo mi ha scritto in grande DISEGNA MEGLIO!!!) gli argomenti mi sono chiari, e non ho nessuna difficoltà, almeno così mi pare. E' solo un po' complicato non addormentarsi in pieno abbiocco post-pranzo il lunedì alle due.
Fisica Tecnica la sto seguendo poco, a dire il vero, perché ha in concomitanza proprio Geometria, e quindi mi trovo a dover fare una scelta, ma il docente è uno tranquillo, lo sa e mi ha lasciato libera. Ho comprato proprio oggi i libri di testo, e ad occhio sono cose che avevo già visto in passato, per cui mi sento sufficientemente serena. Poi vedremo se sarà così per l'esame.
Urbanistica invece mi sa che sarà un casino, mi sono intrippata in un lavoro solitario abbastanza grosso (quando ancora non avevo conosciuto i colleghi per fare gruppo) per di più su Cagliari, perché Roma non la conosco, e quindi mi trovo adesso a dover mettere mano al piano regolatore del capoluogo sardo, in un'area ben più vasta di quella degli altri gruppi, e in sostanza mi sono infognata. Dopo la questione del rilevamento delle strade non sono riuscita a fare revisione come si deve, e ora devo letteralmente correre ai ripari.
Progettazione resta il mio cruccio più grosso. Mi rendo conto che ho perso la mano, e che ancora non ho un mio "stile" (mentre alcuni colleghi hanno già definito una loro peculiarità, beati loro!). Mi piacciono le linee pulite, ma ad essere troppo lineari e razionalisti, in realtà tradisco la mia personalità, e pare che questa cosa dall'esterno si noti un sacco. Quindi oltre a progettare questo benedetto asilo, devo, volente o nolente, in contemporanea fare un lavoro su me stessa. E questa è la cosa più difficile.

D'altro canto, mi pare di stare anche troppo bene, qui. I colleghi con cui sto lavorando e con cui esco sono persone bellissime. Oggi ho fatto un giro per Testaccio con un collega conosciuto fresco fresco venerdì, ed è stata una piacevole sorpresa di un'ora. Macchina d'epoca, e pizza con alici e fiori di zucca (più romano di così credo sia impossibile). Questi ventenni sono un portento: pieni di vitalità, pieni di pensieri profondi, io a vent'anni ero molto più arida e disillusa, a ripensarci. A dirla tutta assomiglio a loro più adesso che tredici anni fa. Sarà per quello che ci vado d'accordo.

In tutto questo, approfittando del "ponte" dell'immacolata, mi regalo Venezia per quattro giorni.
E regalo la mia bellissima città anche a due ColleghiMoltoGiovani, che verranno con me, e che la vedranno per la prima volta. Sono emozionata e terrorizzata nello stesso tempo, per questa esperienza. A parte che farò loro da guida (anche se hanno "Venezia è un pesce" di Tiziano Scarpa tra le mani, per cui vado sul sicuro), quello che mi spaventa è questo incontro tra il mio passato e il mio futuro: a Venezia ho i miei amici di infanzia, che mi accolgono sempre a braccia aperte; questa volta saluteranno anche i miei amici di ora, quelli con cui spero di condividere ancora un anno e mezzo di università. E ovviamente il salto generazionale è evidentissimo. Sarà un incontro esplosivo, nel quale io spero di essere all'altezza.

Per dirla alla Luca, Goldrake incontra i Pokemon. Non vedo l'ora.


mercoledì 30 novembre 2011

Dove si compra il mordente?

Letteralmente, dal dizionario:
mordente [In funz. di sost.] - Sinonimi: aggressivitàcarattereverve || Vedi anche: briopersonalitàspiritovitalitàvivacità.


E come fare se un bel po' di persone ormai ti chiedono dov'è finito il tuo brio? Perché chi mi conosce sa bene che io di vitalità e vivacità ne ho -avevo?- da vendere (a parte nelle ore spaparanzata sul divano, ma ormai chi se le ricorda più...).

In sostanza, l'assistente di Progettazione mi ha detto che devo cercare di caratterizzare meglio, che devo dare incisività al mio asilo, trovargli una sua essenza, e divertirmi a progettare.... il mio asilo, per il concept che ha adesso, "manca di mordente".

- mi sono presa però un paio di complimenti per il coraggio di riprendere a studiare dopo dieci anni di stop ^_^-

Abbiamo anche parlato di impianto a basilica, impianto a croce greca, ma anche di spirale, insomma tutto quello che si può ricavare da una forma pura come il quadrato. Ma il mio, aule a sud, e servizi a nord, con una grande navata vetrata al centro, a dirla tutta, faceva davvero schifo. Eppure mi sembrava un'idea geniale, una "glass box" in cui i bimbi potessero divertirsi a colorare le vetrate e a fare le scivolate nel pavimento di gomma.  A vederlo adesso mi fa venire il voltastomaco (e per fortuna la pasta al pesto della cena era buona).

(giudicate voi, ma siate clementi, vi prego)

A parte il fatto che stasera, a furia di scomporre e ricomporre mi sembra di aver tirato fuori la brutta copia di un quadro di Mondrian, più che un'ipotesi piena di brio ed incisività per il progetto di un asilo,  non è di certo la critica (giustissima) sul concept del progetto, che mi ha perplesso.

Giusto un paio di post fa vi parlavo del mio amico Luca che mi diceva che mi mancava il mordente... e che il mio CollegaMoltoGiovane a modo suo faceva la stessa osservazione... ma allora è davvero così?

Può essere che tutta l'adrenalina per questo cambio di vita piuttosto radicale mi abbia davvero fatto perdere tutta la grinta, svuotandomi di entusiasmo e brio, che da che mondo è mondo mi contraddistinguono?

Quello di cui sono sicura è che a Laboratorio stasera, avrei potuto rimettere mano al concept, ma sono rimasta "ammaliata" ad ascoltare l'Architetto Sancineto -che ad ora è la scoperta più entusiasmante dell'intero semestre... vorrei che leggesse questo blog semmai dovesse avere un calo di autostima (vorrei lo leggesse comunque, ma boh)- mentre in modo ineccepibile trovava i punti critici nel concept di ognuno e ne suggeriva nuove suggestioni per potercisi muovere senza restare incartati, in modo (lui sì, ahimé!) ironico e brillante. Credo che il vedere in uno schema di progetto un cofanetto da trucco o un bracialetto che si snoda, sia davvero frutto di intuizioni geniali, e non so nemmeno quanto queste siano volute.... quel che è certo è che abbiamo fatto una revisione che a molti (me per prima) ha lasciato una scia di gioiosità che ci permetterà di lavorare con il sorriso sulle labbra, e quindi meglio.
Per inciso, il mio sembrava una fabbrica dei bambini, qualcosa alla Metropolis.... e non vi dico altro. Almeno il cofanetto da trucco è utile.... vabbé.

Mi porto dietro parole che fanno riflettere, e spronano: giocare con le forme, riallenare la mente a progettare,  montare e smontare gli elementi, costruire uno schema per poi divertirsi a romperlo. Ricordarsi che i bimbi dentro ad un asilo ci devono giocare, e quindi non possiamo inscatolare tutto....
in altre parole, le mie, e parafrasando un po', esce che devo trovare la forza di uscire dall'etichetta che mi sono appiccicata addosso, e riappropriarmi della mia autoironia, senza paura, ROMPENDO GLI SCHEMI.

Comincerò da questo asilo, passando per me stessa... smetterla di guardarmi come una "troppo grande" o magari "inadeguata" per entrare in quello che ora è la mia vita, una nuova opportunità per diventare quello che voglio essere, senza rinnegare quello che ho fatto fino ad ora, ma recuperando la verve, e la voglia di stupirsi ancora per quanto arriverà.

Come dire, smettere di guardare un quadrato come quattro linee, e vederci le infinite possibilità che esso contiene!

sabato 26 novembre 2011

Ornamento è delitto

Bene.
Stamattina mi sono svegliata a mezzogiorno, cercando di capire se i crampi allo stomaco erano i residui del male di ieri sera, oppure era solo fame.
Ci ho pensato un attimo, e ho deciso che non me ne fregava nulla, ma non sarei rimasta in casa un minuto di più.
Doccia, un po' di trucco (bisogna pur coprire le occhiaie ad una certa età), e via in facoltà.

E' stato un piacere avere tutti i colleghi piccoli che mi chiedevano come stavo.... quasi come tornare a casa.............. casa? vogliamo parlare di casa? quale casa?

HO MESSO LE TENDE DA CHIARA, GIORGIO E GABRI.

e quindi, questo post, molto corto per la verità, è scritto dal Mac di Chiara, per cui non voglio approfittarne troppo, visto che approfitto pure del pouf-letto, ma valeva la pena postare il leit-motiv della casa....


GRAZIE COLLEGHI MOLTO PICCOLI!!!! (tanto poi mi faccio voler bene cucinando...)

mercoledì 23 novembre 2011

Caffè nero bollente, film e post senza mordente (che fa pure rima)

Voce 1: "manchi di mordente"
Voce 2: "il fan-club chiede post più lunghi e narrativi"

E come si fa, se hai un raffreddore tremendo che ti attanaglia? e pensieri in numero enorme e confusi che ti ronzano in testa che nemmeno uno sciame d'api?

Ecco, lo chiedo a voi, cari amici. Come si fa?

Sono nella mia casa romana, avvolta nel mio pigiamino col gatto nero disegnato sul davanti, sotto il piumone viola preso in saldi al Panorama, con una straziante e quanto mai biografica canzone nelle cuffie dell'iPod


ancora con l'influenza, ancora con la tosse e un bel po' di fazzolettini consumati. Per soffiarmi il naso, s'intende. (lo specifico perché poi voi pensate male).

Dovrei studiare ma il raffreddore mi fa lacrimare gli occhi e non riesco né a leggere né a disegnare....  preferisco quindi compiangermi e lamentarmi, dell'influenza, del fatto che sono sola nonostante abbia un marito, del fatto che ho ormai oltrepassato i trent'anni e che poco ho da spartire con la maggioranza delle persone con cui sto studiando, del fatto che quest'anno mi salta il capodanno a Venezia, del fatto che mi ficco sempre in situazioni improbabili (provate a confutare: che questa anacronistica vita universitaria non lo sia?), del fatto che le cose prevedibili e la vita tranquilla mi annoiano quando alla mia età dovrebbero iniziare a confortarmi, e si, anche del fatto che fa freddo e piove.
E come la canzone di cui sopra, ammazzo il tempo bevendo caffè nero bollente, aspettando la telefonata del collega che mi aggiorna sulla lezione di Urbanistica.

Però mi manca il mordente anche oggi, e anzi, mi viene la malinconia: non ho battute sarcastiche o intuizioni sagaci da sottoporvi, nemmeno perle di saggezza universitaria da condividere, solo voce rauca, naso tappato ed umore nero.
Avrei voglia di una serata vagamente alcolica fatta di confidenze di battute a doppio senso di chiacchiere da bar, e di corse notturne per strada, di cazzate al sapore di vodka alla pesca.... avrei voglia di mio padre che mi viene a prendere al chioschetto, dei suoi rimproveri perché mi sono seduta in braccio al mio fidanzatino, o delle sue punizioni per aver fatto sega a scuola andando al Centro Sociale Occupato.. avrei voglia di Libreria Toletta e dei libri venduti a peso, di Venezia e delle frittelle untissime della Madonna della Salute, di osservazioni lapalissiane, di tempi comici imparati al DAMS senza laurearsi, di scorpacciate di Nutella rubata.... avrei voglia del divanone bianco, delle serate pizza-cinema-coccole, dei riccioli di Fabri, e dei gatti che dormono sui miei piedi.
Ma avrei anche voglia di ciambelline al vino, di grappa barricata, e di passeggiate notturne ai Castelli, inerpicandosi su strade impraticabili dalle quattro ruote, di improbabili risotti allo zafferano inventati sul momento, di castagne arrosto, di passeggiate al Pincio e di Daniele Silvestri che canta in piazza del Popolo, avrei voglia di colleghi molto piccoli e di pizza con la mortazza.
Qualcuno tra voi penserà che invece mi basterebbe del sesso. O forse basterebbe solo che guarissi da questa cavolo di influenza.

Nel frattempo faccio scorpacciate di latte caldo e film in streaming.

lunedì 21 novembre 2011

Paracetamolo ed esoneri

Siamo in pieno novembre, e come tutti gli universitari sanno, questo è il periodo cruciale degli esoneri, il primo dell'anno. Dopo un mese e mezzo di lezioni viene testato il nostro livello di apprendimento, e quindi ci accingiamo a dare prova di ciò che finora abbiamo assimilato.
Ma novembre è, come tutti sanno, anche il mese dei raffreddori, delle influenze e dei primi malanni.
Vuoi che la settimana scorsa ero in Sardegna, con 24 gradi e le mezze maniche, e che qui adesso ce ne sono scarsi 8, di gradi, e che nemmeno il piumone mi salva... insomma, da stamattina ho fatto già una ventina di starnuti. Ho gli occhi che mi bruciano, fatico a respirare e la concentrazione è più che mai labile.
E domani ho l'esonero di Fisica Tecnica.
A dire il vero è una settimana piena, questa: domani Fisica Tecnica, mercoledì revisione di Urbanistica, e venerdì prima consegna di Geometria Descrittiva. Per fortuna la consegna di Progettazione 2 l'abbiamo fatta la settimana scorsa (e anche l'esonero di Geometria Descrittiva, di cui tra un paio di giorni dovrei sapere i risultati) e almeno su questo fronte abbiamo giorni tranquilli.
Speriamo di essere in forma, domani, anche se a dirla tutta mi sembra che stia peggiorando, e che da stamattina, nonostante il paracetamolo da 1000, io stia decisamente peggio.
Quello che non so è cosa succederebbe se dovessi avere la febbre e non riuscissi ad andare all'esonero (e, diciamocelo, non è che io mi senta proprio così pronta). Come va dato l'esame? E' bene che io faccia qualche telefonata ai colleghi per capire, perché ho proprio l'impressione di avere la febbre incipiente. Io odio la febbre anche quando sono a casa coccolata da marito e mamma, figuriamoci ora e qui, che sono da sola!
Per fortuna, ho, da ieri, quattro nuovi gatti neri che mi fanno compagnia! :)
(creazione in carta, matita nera, biadesivo e specchi ikea)

domenica 20 novembre 2011

Odissea Ikea

Dopo un mese e mezzo a Roma, mi sono resa conto che qui le distanze sono dilatate. Mi spiego: a Cagliari, con la macchina, arrivi da una parte all'altra in massimo mezz'ora. Qui a Roma, anche se hai la macchina tua, se vai dall'Eur alla Bufalotta ci metti minimo due ore in mezzo al traffico.
Ma che ne è se ti devi spostare con i mezzi pubblici?
La prima osservazione è che Roma, nonostante sia tra le città più grandi d'Europa, ha solo due linee della metropolitana, a differenza delle (mi sa) 15 di Parigi e di quelle innumerevoli di Londra. Significa che il resto del trasporto pubblico è affidato ai bus e ai trenini (che, guarda caso, come ieri, sono talmente incasinati che si scontrano pure tra loro -se volete leggete qua Corriere della Sera - Roma - notizie - ). E quindi, anche se in macchina per andare da un punto ad un altro ci metteresti, che ne so, venti minuti, coi mezzi ci impieghi due ore.

Ieri mattina mi è preso il trip della sistemazione della stanza. Ho iniziato alle 9, con la signora del piano di sotto (che, o è sorda, o ha una pazienza infinita), che si è sorbita una mattinata di mobili spostati trascinandoli sul pavimento. Risultato: un'altra stanza. Ora sembra più spaziosa e la mattina, come mi sveglio, vedo il panorama perché il letto guarda dritto la finestra. Ma ovviamente mi mancano un sacco di cose, e quindi decido di andare all'Ikea. Premetto che questa decisione è maturata alle tre del pomeriggio.... insomma mi preparo e vado. Prima il 772, poi la metro B fino a Termini, poi la metro A fino ad Anagnina e poi il 507...... poi mi chiama mia mamma, mi distraggo e salto la fermata. Al primo posto utile scendo e prendo il bus in direzione opposta, e finalmente scendo alla fermata giusta. Ma non vedo lo scatolone blu con la scritta gialla. Insomma, menomale che esiste il navigatore sul cellulare, sennò credo che avrei perso la pazienza e sarei tornata indietro. Una camminata di 800 metri e finalmente varco la soglia delle mondo delle meraviglie svedesi. Ore 17.50.
E' ovvio che se avessi avuto la macchina avrei preso effettivamente tutto quello che mi serviva, compreso un mobiletto per la tivvù (che ho visto e costa 17 euro), ma mi sono limitata a cose facilmente trasportabili e leggere. Uno specchio, attrezzatura per l'armadio, un altro specchietto da tavolo, un fermalibri e delle decorazioni adesive per il muro. Volevo comprare tre cornici, costavano 3 euro e mezzo, ma 50x70 erano troppo grandi per il trasporto in metro. E poi ho visto mille cose per i regali di Natale.

Speriamo di andarci con (la macchina di) qualcuno, la prossima volta.

giovedì 17 novembre 2011

Anche i duri piangono

Il giovedì è sempre la mia giornata nefasta della settimana. Vuoi perché è l'unico giorno senza lezioni, che quindi si traduce di solito in un giorno in solitaria, vuoi perché devo studiare da sola e mi rendo conto che il cervello non è allenato, ma il giovedì mi prende sempre la malinconia.
Oggi poi, mentre preparo la consegna per Progettazione 2, e studio per il primo esonero di Geometria Descrittiva (tutto domani), e mentre combatto col mal di schiena e i piedi freddi, mi sento veramente KO.
Complici anche i termosifoni rotti, e, se volete, anche lo sciopero dei mezzi pubblici.
La settimana scorsa ero a casa, in Sardegna, dove c'erano 24 gradi, e dove il letto era "riscaldato dall'interno" dal maritino, che questa volta non ha protestato per i miei piedi freddi messi a scaldare sulle sue sue gambe. Diciamo che il rientro è stato traumatico, ma per fortuna lo stuart di Ryanair (la frase "la luce è quella lì dove c'è la lampadina" resterà agli annali) e un amico con  il quale ho viaggiato, hanno alleviato il dispiacere del distacco da casa.
Però l'Università mi piace, mi piacciono anche i colleghi, con i quali mi sembra di giocare alla "sorella maggiore". Mi piace quello che sto studiando, e non mi pesa per niente.
Geometria Descrittiva è forse un po' macchinosa per me, ma mi rendo conto che sia utile, ho perfino iniziato a schizzare sui fogli improbabili assonometrie di edifici inventati, e, stupendomi, mi vengono bene e non tutti sproporzionati come prima.
E l'esame di Progettazione 2, beh, è finora quello che mi entusiasma di più. Mi piace l'idea dell'asilo, ho già un sacco di idee su come farlo, e non vedo l'ora di mettere tutto nero su bianco.
Vogliamo parlare di Urbanistica? il prof è un vero spasso, divertente, arguto, accattivante, sa come far piacere una materia che è (fondamentalmente) un dedalo di leggi e normative. Menomale.

Ma oggi (perché è mia ferma intenzione cazzeggiare anziché studiare) vi voglio raccontare dei miei colleghi, o almeno di un paio di loro. Ragazzi che hanno voglia di imparare. Questa è stata la mia impressione. Sono persone solari, anche se loro si definiscono "matti": io credo che non abbiano ben capito chi è la vera matta, perché a dire il vero io li vedo "regolarissimi" mentre quella fusa di cervello mi sembro io. Martedì sera mi hanno invitato a cena da loro. Come capita spesso, mi sono messa ai fornelli (Turgatto, come vedi non hai l'esclusiva ^_^ ) e questo ha fatto in modo di creare una sorta di "complicità" con i padroni di casa, e gli altri ragazzi presenti. La serata è volata, serena e liscia come l'olio, e in un batter di ciglia era mezzanotte. Mi hanno praticamente impedito di mettermi sui mezzi pubblici per tornare a casa e mi hanno preparato un letto improvvisato: ho dormito lì.
Mi sono sentita bene, e l'impressione netta di essere "fuori quota" è quasi svanita. La loro ospitalità, la loro gentilezza è stata disarmante. Sinceramente non ci sono abituata. Ma questa è una piacevole sorpresa.

Ieri a lezione uno di loro mi ha detto "mi casa es tu casa, vieni quando vuoi". Beh, ragazzi, sinceramente, di quel ORNAMENTO E' DELITTO appeso al soffitto, non se ne può più fare a meno. E poi devo decorare quell'orrido lampadario e trasformarlo in un oggetto di design.

PS
Martedì avremmo dovuto fare una foto per inserirla in questo post, ma il chianti, e il liquore al pistacchio, assieme alla castagne arrosto, ce lo hanno impedito.

venerdì 28 ottobre 2011

La prima volta

La prima volta, in tutte le cose, è quella che terrorizza. Il primo giorno di scuola, il primo bacio, il primo sesso, il primo giorno in una casa nuova da soli, la prima volta che tradisci, o che dici una bugia, la prima volta che fai un'assenza ingiustificata.... tutto sembra diverso, dopo.
Il prima e il dopo sono separati da una scarica di adrenalina che per quante volte rifarai quella cosa non la sentirai mai uguale.

Questa scarica d'adrenalina avrebbe dovuto svegliarmi, stamattina. Ed invece, ho dato retta alla "prima volta" e per la prima volta ho saltato una lezione. La sveglia ha suonato almeno 10 volte prima di arrendersi,  ed io, inesorabile, anziché alzarmi, ho messo le mani sotto al cuscino, mi sono rannicchiata e ho ripreso sonno. Il fatto è che proprio non ci sono riuscita ad alzarmi alle 6.30, c'era freddo e un cielo carico di nuvoloni.... poi ieri è stata una giornata un po' così, di quelle un po' depresse (non si era capito dal post?) e quindi oggi proprio non mi andava di vedere nessuno, tantomeno il professore di Geometria Descrittiva, che è più soporifero del valium.
Ma alle 8.30 mi sono risvegliata di botto, con in testa un sogno angosciante sui treni persi, ho deciso che questa volta, l'adrenalina doveva essere incanalata nel verso giusto, e quindi mi sono alzata, preparata e sono andata a lezione. Sono arrivata con una sola ora di ritardo, e non mi sono persa il racconto di come si esegue il ribaltamento sul piano orizzontale della retta di massimo pendio, e su come si trova la vera misura di una falda partendo dalle proiezioni ortogonali. Non è che fosse di chissà che interesse (tutto questo lo fa Autocad in automatico) ma almeno il mio senso di colpa è stato messo a tacere.

Si, perché se prima di ogni prima volta ci sono l'eccitazione e l'adrenalina, dopo, se quello che fai non è in sintonia col tuo pensiero,  ci sono i sensi di colpa, e la ricerca delle giustificazioni plausibili.
Che per questa volta non devo inventare.

Allora, lo vogliamo aggiornare 'sto blog!?!

Okay, sono latitante da un po', ma vi confesso che ho perso l'ispirazione della scrittrice. Cioè, diciamo che non so in quale cassetto l'ho infilata e non riesco a trovarla. Un po' come quando perdi la maglietta preferita, proprio la sera che vorresti indossarla per uscire.

In facoltà va tutto benone, mi sono messa in pari con le esercitazioni di Geometria Descrittiva, quelle di Urbanistica. Per Progettazione dobbiamo ancora studiare degli asili, e almeno mi son fatta le copie necessarie dei progetti per poterci lavorare sopra. Tra l'altro per Progettazione ho preparato un lavoro in powerpoint sul sopralluogo che abbiamo fatto la settimana scorsa, ma alla fine il prof ha deciso di non farmelo presentare in aula. Menomale!

Ah, altra notizia è che, come prevedibile, ho smesso di fare la secchiona snob. Non ci sono tagliata, io, per fare l'asociale, anche se mi sento in imbarazzo esagerato con questi colleghi che hanno, scarsi, i due terzi dei miei anni. Mi piace questo clima universitario, mi piace stare in mezzo a loro, ma forse, protetta dall'aura di "secchionite snob" mi sentivo più a mio agio. Ora è come se mi fossi scoperta ad un gruppo di ragazzi che hanno i miei stessi sogni, ma molto più tempo per realizzarli.
Ci sono sempre quelli che in aula cazzeggiano, quelli che continuano a parlare di locali ed happyhour, ma ci sono, e sono parecchi, quelli che studiano, che si appassionano, e che generosamente ti coinvolgono nei loro pensieri.

E quindi poi capita che te li vai a cercare su Facebook, o che ti cerchino loro, e che ti chiedano come mai hai fatto questa scelta, estrema se vogliamo, di lasciare la famiglia a casa, gli affetti, di buttare tutta la vita per una laurea che forse, se va bene, ti renderà disoccupato, e se va male invece ti renderà disoccupato, disperato e sul lastrico; che ti chiedano un sacco di cose, che ti dicano un sacco di cose, e, all'improvviso, capisci che infondo davvero sei più grande.

mercoledì 19 ottobre 2011

HO LA MATRICOLAAAAA!!!!!!!!!!

"GENTILE MATRICOLA 452760, TI INFORMIAMO CHE IN DATA 19/10/2011 TI È STATO ASSEGNATO UN PIANO CARRIERA DI TIPO Statutario."


Non so ancora bene che cosa voglia dire. Da perfetta "smanettona" (come dice il prof di Progettazione) aggiorno prima il blog e poi vado ad informarmi. Spero che i crediti riconosciuti siano quelli comunicati in via ufficiosa. 


Qui tutto procede benone, le lezioni sono quasi tutte interessanti, e i docenti non sembrano nemmeno poi così male. 
Dico quasi perché il prof di Geometria Descrittiva, l'altro giorno, ci ha messo 4 ore (dico QUATTRO!) a spiegare la proiezione ortogonale di un punto e di una retta. Lo stesso concetto l'ho spiegato due settimane fa a mia nipote che fa la prima media, tempo inpiegato: mezz'ora scarsa. E ovviamente, visto che pare che questo tipo sia un genio della geometria descrittiva, l'aula era piena come un uovo e ho dovuto seguire la lezione seduta per terra, col culo appoggiato al gelido pavimento in cemento autolivellante... almeno ci fosse stato il riscaldamento a terra acceso... niente. 
A metà lezione mi sono messa a chiacchierare col collega a fianco, anch'egli col culo congelato, di congelamento e altre cazzate poco pertinenti. Un po' mi sono sentita in colpa... ma poi ho riflettuto sul fatto che le proiezioni ortogonali infondo le so, e che il mio culo gelido era più interessante.


Ieri è stata la volta dell'interessante lezione sulle normative che regolano l'edilizia scolastica per l'infanzia, tenuta dall'Arch. Sancineto, che è l'assistente del prof di Progettazione. So che avete avuto l'impressione che la parola "interessante" a fianco alla parola "normative" sia stridente, e perciò avete pensato che l'uso sia sarcastico. Non è così. Fidatevi. L'Arch. Sancineto è davvero bravo, e riesce a far sembrare interessante pure una materia noiosissima. Sarà perché è anche giornalista, e sa parlare bene. Questa cosa del saper parlare bene, senza lasciare che l'attenzione cada, è una dote fondamentale quando hai a che fare con studentelli poco più che ventenni il cui principale interesse sono i festini nei locali del Lungotevere; o con le studentesse un po' più che trentenni che hanno voglia di sentire qualcosa di interessante e nuovo sull'architettura, e che hanno una fretta incredibile di laurearsi.
E poi sembra uno dritto, il suo sito web dice che a soli 25 anni ha vinto un concorso-workshop internazionale a Parigi. (varie escalmazioni da suore orsoline random!!!)


Oggi pomeriggio è la volta del corso di Urbanistica, quello del prof che assomiglia al mio capomastro impedito. Il prof non è impedito per niente, e anche lui ha la stessa dote dell'assistente di progettazione (ma qualche anno in più). Devo andare a stampare la carta formato A3 di una zona di Cagliari per l'esercitazione, quindi penso che ora pranzerò (ad orario ospedaliero) e mi muoverò da casa. 


Vi aggiornerò sulla questione piano di studi statutario... boh. 



domenica 16 ottobre 2011

In treno....

Ho passato un weekend in famiglia. Una parte di famiglia che vedo poco, e che amo.
Sono in treno per rientrare a Roma, adesso. Ho un po' di senso di colpa per aver studiato poco in questi due giorni, ma ne valeva la pena. E ho un incarico da quasi architetto per progettare una gelateria in Messico. Gratis, ovviamente ^_^, ma ci guadagnerò in vacanze in Bassa California. Come si fa una gelateria? Ho un anno di tempo per pensarci, e studiare.
Ecco, appunto, studiare.
In treno mi sono ripassata tutti gli appunti delle lezioni di questi giorni, e ho fatto lo schema del metaprogetto per l'asilo di Progettazione 2. Ora devo solo, per domani pomeriggio, ricopiare i disegni di Geometria Descrittiva, e poi sono al passo. Fino a qui sembrerebbe quasi facile, ma so che non è così... credo che il peggio debba ancora arrivare. Dovrei essere spaventata ma l'unica cosa che veramente provo è un entusiasmo che non ricordo di aver mai avuto per altre cose. Forse solo per il matrimonio, ma era indubbiamente diverso.

L'altra sera chiacchieravo con un amico che mi faceva notare quanto fosse "scriteriata" questa mia decisione di riprendere a studiare, nel senso che se avessi dovuto badare al buon senso, questa non sarebbe stata la scelta più giusta, vuoi perché ho un marito, una famiglia, un lavoro, e così invece tutto il mio tempo deve essere dedicato allo studio, all'obiettivo della laurea, e tutto il resto ovviamente ha meno peso ora... so anche che sto chiedendo a mio marito, e alla mia famiglia, dei sacrifici economici: la casa a Roma, le tasse, tutti gli imprevisti, insomma tutto quello che vuol dire stare fuori casa per così tanto tempo. Spero davvero di ripagare i loro sforzi con la laurea il prima possibile.

Di fronte a me, ora, sta seduto uno studente con il blocco degli appunti aperto.... un modo gentile del destino per ricordarmi che sto perdendo il tempo aggiornando il blog ^_^.
Torno ai miei appunti di Fisica Tecnica, fino al mio arrivo a Roma, alle 21.57.

mercoledì 12 ottobre 2011

Considerazioni da prima settimana

Mercoledì sera, dopo la lezione di Urbanistica, me ne sono volata a casa. Sapevo di avere gli altri giorni liberi: c'erano le lauree e un test di lingua straniera che non ho fatto. Quindi giovedì e venerdì erano liberi, e  ovviamente poi veniva il weekend, ossia quattro giorni puliti per stare a casa dal maritino. Ho preso l'aereo e sono tornata in Sardegna.
Sono rientrata a Roma lunedì mattina col primo volo, giusto in tempo per andare a lezione alle 8.30, con l'ausilio di ettolitri di caffè, ovviamente.
Lo stesso ausilio per le lezioni serali. Prima lezione di Geometria Descrittiva. Il prof sembra uno in gamba (stampelle a parte) ma ha fatto 4 ore di lezione filate filate, finendo ben oltre le 18. Sono arrivata a casa stremata, ma gongolante perché in una esercitazione in classe, fatta al volo (lui li chiama ex-tempore) il prof mi ha detto che disegno bene. IO. Che ho sempre creduto di essere una frana.

Comunque, il post si chiama "considerazioni da prima settimana" e quindi....
Il prof di Urbanitica è tale e quale (il sosia, proprio!) al capomastro che ha costruito la mia casa in Sardegna, nota ai più per i biblici tempi di costruzione, tanto che qualcuno la chiama Sagrada, e nella quale i muri veramente dritti sono un'utopia.... la speranza è che la somiglianza si limiti al fisico, che sennò siamo fritti. Altra considerazione, ad ogni corso il docente di turno propone come libro di testo il libro scritto da lui: segno dei tempi di crisi dell'editoria? Qualcuno ha addirittura chiesto se di questi libri esiste la versione in pdf scaricabile (la parola "gratis" era sott'intesa... non molto sottinteso era invece il NO secco arrivato in risposta). Forse è avidità personale o vanagloria. O forse (sono fiduciosa) sono dei testi veramente validi, ancora non lo so. Le mie finanze ora non permettono sgarri, anche se si tratta di libri di testo.

Altra considerazione, ieri, a causa di un panino alle verdure, mi è venuto un attacco di gastrite devastante, e ho "seguito" le lezioni del pomeriggio in preda al panico.
Lezione imparata: portarsi il pranzo da casa.

Altra cosa, sul fronte colleghi:
la marea di pischellame presente fa in modo (non so come) di farmi sembrare meno fuori luogo io di loro.  C'era una tizia che frequentava per la quarta volta lo stesso corso, e durante la lezione seguitava a limarsi le unghie. Altri non hanno fatto che altro che parlare di locali dove andare a divertirsi, e parrucchieri e "ohmmioddioooo guarda quella come è vestita, che tragediaaaaa!" durante tutta la lezione di Fisica Tecnica. Ero tentata di fare la collega vecchia-babbiona-stronza e di farli tacere, ma poi ho semplicemente cambiato posto: meglio tenerseli buoni, non sia mai mi serva un consiglio per la manicure.
Stamattina, invece, niente lezioni. Ho avuto modo di offrire il caffè al mio coinquilino Isaac, che è uscito di casa in giacca e cravatta (e finora io l'avevo sempre visto in abbigliamento casual). e con la scusa del caffè abbiamo fatto due chiacchiere. DUE, perché doveva andare a lavorare. Però è simpatico.
Devo comprare un aggeggio per attaccare la tivvù, e cercare le giornate per ridipingermi la stanza. Devo andare all'IKEA. E pulire un po'.
E devo studiare.
Nel primo semestre ho l'obiettivo di cinque esami. Ed è un obiettivo che non posso fallire, non me lo posso permettere sia come costo, sia come orgoglio personale.

Ho deciso di diventare una secchiona.
(vediamo quanto dura...)

mercoledì 5 ottobre 2011

A lezione

Lunedì ho iniziato a pieno regime.
Lezioni dalle 8.30 alle 18.00 con una sola ora di pausa per il pranzo (dove Trastevere e Testaccio danno decisamente il meglio di loro..), finora Urbanistica e Progettazione, dove dei circa 200 studenti che eravamo, forse in 40 prestavano la dovuta attenzione a quello che veniva detto. E io, in questi 40 c'ero dentro a sprazzi. Ammetto che la mia capacità di attenzione è un po' discontinua, e credo di aver bisogno di "allenamento", ma considerando che dei circa 100 studenti che si sono portati il portatile con la scusa di prendere appunti, almeno 97, approfittando della wireless gratuita, navigavano beati su Facebook, non  mi posso lamentare troppo. Insomma, per farla breve, non mi sento meno "in forma" per lo studio di nessuno dei ventenni che erano con me in aula.
E a occhiometro io sono la più grande. La più VECCHIA.
Qualcuno dei ventenni si è avvicinato chiedendomi informazioni, qualcuno per presentarsi, altri mi guardavano come fossi una bestia da circo, altri erano talmente presi dai loro ciuffi da emo e dalla foggia del loro vestiario alla moda, che nemmeno si rendevano conto che erano in un'aula universitaria, ma a me va bene così.
Le lezioni sembrano interessanti per ora, il docente di Urbanistica si è dimostrato molto disponibile, mentre quello di Progettazione sembra un osso duro: me ne sono resa conto quando, alla divisione del corso in tre gruppi, quello dove sono capitata io, ha molti meno studenti degli altri due. C'è stato un fuggi-fuggi generale. Deduco che questo sia un prof. tosto, uno di quelli che se non lavori, non segui e non rimani al suo passo, l'esame con lui non lo passerai mai. A me comunque le sfide piacciono, e quindi resto. Il laboratorio del suo corso consiste ne progettare un asilo, utilizzando il legno come materiale costruttivo. Sembra divertente e nuovo, negli altri due corsi devono progettare una biblioteca e un museo.... abbastanza banali, e alla fine visti e rivisti, triti e ritriti. L'asilo è una cosa nuova, e con pochi edifici famosi a cui ispirarsi. La bibliografia fornita non è comunque così scarna, e mi costringerà ad infilarmi in una biblioteca, anziché fare affidamento solo su internet. Le premesse sembrano buone, e volontà ed entusiasmo non mi mancano.
Oggi inizia il laboratorio di Urbanistica, vedremo di che si tratta.

Altro aspetto positivo è che la casa, dove torno la sera, è piena di gente simpatica, e quindi (per ora) l'impressione iniziale è decisamente confermata. Devo far imbiancare la stanza. Volevo spostare l'armadio e rivestirlo con della carta colorata, vediamo un po'... lo faremo nella prossima settimana.
Ora mi preparo che alle 14 ho lezione.


Ah, questa è una delle nostre aule. Bella, no?

giovedì 29 settembre 2011

TROVATA!!!!!



La ricerca forsennata di questi giorni ha finalmente prodotto i risultati sperati!!! Sono contentissima! Da domenica abiterò in un bell'appartamento con altri tre giovani di belle speranze, fortunatamente miei coetanei, dalle parti dell'EUR. Tempo di percorrenza previsto per la facoltà, 25 minuti. E visto quello che ho passato in questi giorni di giri per Roma, credetemi, sono bricioline. Sperare di avere la casa sopra la facoltà era praticamente impossibile, perché Testaccio e Trastevere sono zone molto centrali, e molto popolate da romani; sarebbe un bene, in effetti, stare con gente del luogo, ma questa premessa fa schizzare i prezzi delle stanze alle stelle: 600 euro o più. Improponibile.
L'appartamento dove abiterò io è nella zona sud di Roma, e mi consente di avere due alternative coi mezzi pubblici, o autobus o metropolitana, il che mi pare faciliti non poco le cose.
La stanza è molto grande, ha un letto matrimoniale (per quando mi viene a trovare Fabri) ed è luminosissima. E' un po' vuota, ora... ma con l'aiuto degli amici romani (GRAZIE!!!) magari diventerà un gioiellino :)
Domenica sera, quando finisce l'avventura dell'arbitraggio dei Campionati Italiani, dovrò trovare il modo di andare a comprare delle lenzuola e un cuscino, e poi, col tempo, verrà tutto il resto.
Ovvio che nella decisione ha influito non poco l'empatia con i ragazzi che già ci abitano, Valentina, ragazza gentilissima, che mi è persino venuta a recuperare in macchina nel casino romano perché mi ero persa aspettando l'84 che non passava mai; poi Maria Grazia, mia omonima siciliana molto carina e sorridente, e Isaac, che a dispetto del nome è italianissimo e sembra uno veramente a modo. Età media 32 anni. Meglio di così era veramente difficile!

lunedì 26 settembre 2011

Vita Universitaria

post brevissimo prima della nanna :)

Tra poche ore devo presentare i documenti alla segreteria didattica per la convalida degli esami... sono a Roma, in un B&B totalmente fuori mano, che per arrivare in facoltà domattina mi ci vogliono tre cambi d'autobus e un'ora almeno, ma era il meno caro, e quindi...
Sto guardando un po' di tivvù e che mi passano?


film emblematico, direi... :DDD

e con questo, visto che da domani devo cercare casa.... incrociate le dita!

Buonanotte!

sabato 24 settembre 2011

Quasi pronta

Beh, alla fine parto con questa avventura.
Molti di voi l'avevano già capito, leggendo tra le righe dei vecchi post. Grazie al lavoro, alla generosità della mia famiglia (che adoro!) e ai risparmi messi da parte per la macchina (che ovviamente ora dovrà attendere) sono riuscita a pagare le tasse previste qua a Cagliari, qualche spicciolo sopra il migliaio di euro, e a chiedere il trasferimento. Tra l'altro ho scoperto che c'era un esame inspiegabilmente non convalidato, e me lo hanno reinserito in carriera, un 30 in Storia dell'Architettura, da 5 crediti, sempre meglio di niente, direi, no?
Lunedì mattina devo consegnare tutti i documenti alla segreteria didattica della facoltà, e poi passare in segreteria studenti a verificare le scadenze delle tasse, dove dovrei recuperare almeno in parte la tassa di immatricolazione pagata qui.
E quindi parto domani pomeriggio, con un valigione enorme che contiene pure tutta la divisa da Giudice di Gara. Ho passato 2 giorni alla ricerca di un alloggio fino a giovedì prossimo che sono "a carico" della FITARCO, e sono letteralmente diventata scema. Alla fine ho scovato un alloggio delle suore, a 40 euro a notte, sulla Cassia. Speriamo bene. Da lunedì ovviamente devo cercare una stanza, magari con l'aiuto della bacheca di facoltà, e verificare l'orario delle lezioni che effettivamente devo seguire (l'orario è uscito ma è incomprensibile, perché non so quali sono gli esami che dovrò dare).
So che mi aspetta un periodo incasinatissimo, e dovrò fare i conti sia con i soldi sia col tempo a disposizione. So bene che dovrò tornare a casa ogni volta che posso, e che in pratica vivrò tra i mezzi dell'ATAC e gli aeroporti, ma va bene così. Intanto bisogna cercare di vederci chiaro sulle lezioni da frequentare. Poi il resto sarà discesa.

Alla fine di questo post, mi viene però da fare una riflessione: sto facendo una cosa davvero così folle? io non penso. Con questo blog, e con alcuni miei post su Facebook ho scatenato un vespaio senza precedenti, e ho avuto modo di leggere mille opinioni, tutte diverse, alcune anche "colorite" altre molto crude e altre ancora di appoggio totale. E mi sono fatta un'idea. Mi sto prendendo un bel rischio a cambiare la mia vita per esaudire una promessa fatta ad una persona che non c'è più, ma sono convinta che le persone che mi vogliono bene capiscono. Alcune tra queste mi hanno dimostrato un appoggio incondizionato, altre sono più titubanti, ma comunque mi sono accanto e mi sostengono. Non penso di essere né egoista né incosciente, ma capisco che alcuni possano temere che io abbandoni le cose che fin qui ho fatto (il gruppo di tiro con l'arco e il lavoro, principalmente). Per me, per come stanno le cose adesso, queste sono paure infondate. So che in queste cose ho al mio fianco persone validissime, che sapranno cavarsela pure se non sarò fisicamente sempre presente, e poi, esiste il telefono, internet, le videoconferenze e mille altri modi per tenersi in contatto, e collaborare.

Ah, dimenticavo... comunque il 5 ottobre ho un biglietto aereo per tornare a casa ^_^ almeno per un lungo weekend.


lunedì 19 settembre 2011

Burocraticamente un salasso inaspettato.

Ho passato il test a Roma: bene.
Ho qualche vecchio credito formativo da riscattare: bene.
Ho un'iscrizione a Cagliari scaduta da un po': bene.

No, malissimo. Le tre cose, burocraticamente sono inconciliabili.

E' tutta la mattina che cerco di districarmi tra le segreterie di Roma e di Cagliari, e non ci ho ancora capito nulla.
Ricapitolando, risulto iscritta "inattiva" (perché non ho più pagato) in Architettura a Cagliari, in sostanza sono uno studente decaduto (si, proprio tipo i nobili che perdono il titolo). A Roma viene fuori che purtroppo il bando non prevede (diciamo che "non ne cita la possibilità" ma non la esclude nemmeno) che si possa chiedere un'abbreviazione di carriera se provenienti da altro ateneo, come invece si era prospettato all'inizio. In questo caso è previsto solo il trasferimento. Quindi devo avere il nullaosta da Cagliari.
Stamattina, armata di tutta la pazienza possibile, vado in Segreteria Studenti a Cagliari e scopro che in teoria non posso chiedere il trasferimento perché decaduta.

Mi si prospetta un vicolo cieco. Ricominciare tutto da capo. Nessun esame riconosciuto.
Qualcuno mi ha anche detto che stando così le cose è meglio lasciare perdere.... ma non ci penso nemmeno, certo, mi scoccia da morire, ma non se ne parla nemmeno di rinunciare.

Insistendo un po' a colpi di lecchinaggio (e botta di culo), qui a Cagliari, si riesce a trovare una soluzione per avere il benedetto nullaosta di trasferimento: pagare le tasse come se stessi pagando il 2010 in ritardo, e quindi rientrando entro i 2 anni, più la tassa del 2011/2012 (che forse viene recuperata, FORSE, in fase di saldo, a Roma). Un "magheggio" che costa in tutto 1030 euro più due marche da bollo. Che si vanno a sommare alla prima rata di immatricolazione a Roma, altri 500 mi pare. Insomma, un salasso, da pagare in pratica entro 48 ore.

Ora aspetto che la Segreteria Studenti di Roma mi confermi che il trasferimento è l'unica soluzione, e quindi mi metterò davanti al centro commerciale facendo finta di avere una gamba rotta e di essere, che so, bulgara, sporca e malata, nella speranza di raccimolare gli spiccioli mancanti (ossia quasi tutti). Posso anche darvi il mio IBAN, sia mai che voleste contribuire.

domenica 18 settembre 2011

Organizzarsi

Non c'è ancora l'ufficialità del risultato del test d'ammissione, e io sono già nel PANICO.
Ho cercato un po' di informazioni sull'inizio corsi e altre cose, e ho scoperto che l'inizio corsi è previsto per il 3 ottobre, tra due settimane, in pratica.
Fino ad ora, per scaramanzia, non ho cercato praticamente niente a Roma, né casa, né lavoro part-time, né mezzi. Insomma, proprio NIENTE. A parte aver chiesto ad un'amica se mi poteva affittare un miniappartamento di proprietà della sorella, in un paese fuori Roma, ma abbastanza comodo coi mezzi. 
Comunque tutto aveva l'aria di essere abbastanza sospeso nell'etere, senza un minimo di correlazione con la realtà.
Ora invece mi ritrovo che da domani devo chiamare in Facoltà per chiedere la modalità di rinuncia agli studi qui a Cagliari, con relativi certificati degli esami dati, e magari anche tutti i laboratori che nel passaggio da Ingegneria ad Architettura, qui non mi avevano convalidato (non si sa mai nella vita, magari a Roma li convalidano), preparare tutti i documenti per 'immatricolazione a Roma, e spedire il tutto, o trovare un volo "al volo" e partire per consegnare tutto a mano.
Ma partire in aereo significa potersi portare poche cose appresso, ed è un bel problemone per me che sono abituata a circondarmi di un bel po' di cianfrusaglie...
Quello che più mi spaventa è dover rincorrere il tempo, considerando che il weekend precedente l'inizio delle lezioni mi vedrà impegnatissima nell'arbitraggio del Campionato Italiano di Tiro con l'Arco, che si svolgerà a Roma (per fortuna) e che mi impegnerà dal mercoledì alla domenica sera. Il che impedisce di sfruttare il fine settimana per trovare un posto dove stare, anche temporaneo, e mi tocca gestire tutto da internet, mettendo in preventivo le fregature che dall'uso di questo mezzo derivano, e che inevitabilmente creeranno altre perdite di tempo a catena.

In effetti ora, invece che scrivere sul blog, dovrei cercarmi un b&b che mi ospiti a lungo termine (con un prezzo equo) o spammare gli amici di Facebook che stanno dalle parti della Capitale per elemosinare un po' d'ospitalità temporanea...

venerdì 16 settembre 2011

Speranze



allora.... dal sito del MIUR (che però non è quello ufficiale, in questi casi)

CodicePunti TotPunti APunti BPunti CPunti D
1A7A21078855.5026.008.5014.756.25
2A7A21042654.2520.008.7514.7510.75
3A7A21052154.0020.7510.0012.2511.00
4A7A21002653.7528.757.0012.255.75
5A7A21051053.2523.259.2513.757.00
6A7A21069951.7523.755.0013.509.50
7A7A21041651.2526.503.7512.258.75
8A7A21031250.2525.2510.758.505.75
9A7A21000650.2519.758.0013.758.75
10A7A21050749.7518.759.0013.508.50
11A7A21054049.5022.506.0011.0010.00
12A7A21023248.7518.7511.0011.257.75
13A7A21067148.0022.259.2512.504.00
14A7A21042247.7525.755.5010.506.00
15A7A21030447.5018.503.7513.5011.75


il codice in grassetto si riferisce alla mia prova, mentre il numerello a sinistra è relativo alla posizione.... considerate che il totale è di 766. qui mi sono limitata a copiare i primi 15....

VI RENDETE CONTO???? secondo loro io sarei al nono posto, se ho capito bene.

No, mi gira talmente tanto la testa che non sono sicura di aver capito bene... tanto che a lato della pagina, scritto bene in grassetto, c'è scritto "Dall'elenco dei risultati proposto non è possibile definire la posizione in graduatoria che sarà determinata dalle singole Università."


tradotto: HO LE VERTIGINI.


non capisco se i 766 che hanno dato la prova sono tutti di Roma 3, se ce ne sono altri con punteggi superiori nascosti chissà dove, e se sono o men passata. ora, ditemi voi.


Però, vi prego di sorvolare sul fatto che nella parte di Storia ho fatto un punteggio pessimo, 8, su 18 possibili.... vabbé, chi di voi mi ha conosciuto nei lontani tempi del liceo, si ricorderà che il buon Prof. Reato aveva di che combattere per darmi un voto superiore al 4.


Ora non resta che aspettare 4 giorni per l'ufficialità della notizia, sperando di non aver preso fischi per fiaschi, e poi...


.... che l'avventura romana abbia inizio!

domenica 11 settembre 2011

Le alternative



... e se non "........"?

la innocente, accorata e delicata domanda di un amico (laddove al posto dei puntini va inserita la parola passi ) ha portato alla luce una problematica che non avevo ancora voluto affrontare.

beh, e se non passo?

Un problemone, direi. Primo perché, nonostante le domande non risposte e le risposte evidentemente errate del test, l'ipotesi di essere tra gli esclusi non mi è mai nemmeno passata per la mente, e secondo perché se tutto va storto -come sta andando in altri aspetti della mia vita-, per  una questione di mero calcolo probabilistico, questa cosa DEVE andare dritta.

Ma mettiamo per assurdo che io davvero non sia passata: l'alternativa più ovvia è quella di rinunciare agli studi anche per quest'anno accademico, ed eventualmente riprovarci l'anno prossimo. Ecco, questa ipotesi la voglio scartare a priori, semplicemente perché a 30 anni passati non ti puoi permettere di perdere ulteriore tempo, e perché non so se l'anno prossimo ne avrò voglia ed entusiasmo come adesso. Quindi andiamo oltre. La seconda alternativa è di riprendere gli studi qui a Cagliari, dove risulto ancora iscritta (la rinuncia agli studi va fatta in contemporanea all'immatricolazione a Roma 3 per non perdere gli esami già dati): anche se questa ipotesi farebbe felice un sacco di persone (tra cui l'amico che ha posto la domanda iniziale), io proprio non me la sento. Non è che la Facoltà di Architettura di Cagliari sia poi così male, ma ho promesso a mio padre che avrei continuato a studiare fuori dalla Sardegna, e non me la sento di tradire questa promessa. L'amico in questione, che so essere un vero amico, e tutta la schiera di gente che vorrebbe io non andassi via, di sicuro, questa cosa la capirà.
E allora che fare?
La terza alternativa è iscrivermi ad un corso similare, ma a numero non programmato. Ingegneria Civile, ad esempio. Sempre Roma 3.
ROMA MI PIACE. Sarà durissima, ma Roma mi piace davvero.

Quindi questa mattina mi sono iscritta alla Prova di Valutazione obbligatoria che precede l'immatricolazione alla Facoltà di Ingegneria Civile. Data di svolgimento: 26 settembre.

Ovviamente, se sono nelle 200 fortunate matricole di Architettura, non farò questo test, altrimenti, sarò di nuovo tra le file dei pischellini che si affacciano al mondo universitario. Ma questa volta senza ansie da prestazione.

In ogni caso ho altri 9 giorni di batticuore. Fino al 20, dove saprò di che Facoltà devo morire.

Ah, dimenticavo la quarta alternativa.... tour fotografico con una dozzina di amici stile National Geographic (ecco... giusto un pelino meno seri) a cercare di immortalare pennuti nella Val Padana. Potrei sempre darmi al reportage, o alla fotografia di nudi (dove dicono che son brava), o alla fotografia di gatti.

O, in alternativa, all'ippica.

sabato 10 settembre 2011

Maledetto google!


Test fatto mercoledì, e già faccio difficoltà a ricordarmi cosa ho risposto. Messa proprio bene.

Il test è già on-line, e non sono riuscita a resistere alla tentazione di andare a guardare, complice quello scellerato di mio marito che mi ha sfidato dicendo che lui avrebbe fatto sicuramente meglio di me. Tzé!!!

In effetti molte domande erano (almeno per me) assurde, e la tentazione di scoprire se la risposta data era corretta è davvero tanta, e quindi.... via con la ricerca di google.
Ecco, venire a sapere che il XX settembre delle vie è dovuto alla Breccia di Porta Pia, è, diciamolo pure, una rivelazione al pari della scientifica dimostrazione che la cocacola è in grado di sciogliere un guscio d'uovo (cioè di inutilità totale) e ancora non riesco a capire come domande del genere possano essere rivelatrici di una propensione per la futura professione di architetto, ma tant'è. C'era e come tale meritava una risposta. A caso, ovvio. Con l'ambarabàcicìccocò. Come altre. Non tutte per fortuna (matematica e fisica hanno comunque un senso, e lo stesso vale per il disegno).

In ogni caso dobbiamo aspettare. Dico dobbiamo perché eravamo una folla, credo almeno 600. O così mi sembrava... tipo quando inizi le scuole elementari e tutti ti sembrano più grandi, più svegli e tu ti senti come un piccolo pulcino abbandonato in mezzo ad un mare di sconosciuti, che poi, quando sei in quinta, tutto è molto più piccolo, familiare e infondo siete quattro gatti più la maestra.
A questo proposito devo ringraziare la Facoltà di Architettura di Roma 3 perché la divisione dei candidati nelle aule è stata fatta per età, e non, ad esempio, per ordine alfabetico. Questa particolare gentilezza nei confronti degli "anziani" ci ha fortunatamente evitato la sgradevolissima impressione di essere "fuori tempo massimo". A tutti noi trentenni (e oltre) che abbiamo deciso di rimetterci in gioco.

Il 20 settembre esce la graduatoria. Tenere dita fortemente incrociate, grazie.

martedì 6 settembre 2011

Le simulazioni che deprimono


Alpha Test, 3000 quiz...
Hoepli Test, Teoria ed Esercizi...
Hoepli Test, Prove di Ammissione....

morale della favola, mai mettere alla prova se stessi, se la prova non è ufficiale.

Non ero più abituata a studiare, per cui, quando ho preso la decisione di tuffarmi in questa avventura, mi sono attrezzata, come ci si attrezza in questi casi: svaligiando le librerie. A parte la solita euforia che mi prende quando ho un libro nuovo per le mani, la sensazione che ho avuto subito è stata di dejavue. Tutto quello che era scritto su quei testi io lo avevo già studiato, lo avevo già in qualche angolo del cervello. Già... ma dove? Altrettanto immediatamente ho capito che il mio cervello era più arrugginito di quello che pensassi, e quello che di prim'occhio sembrava solo un ripasso, è diventata fatica titanica.

Ma ci sono già passata, e quindi... doveva per forza essere SOLTANTO un ripasso.
Si, in realtà io questo test l'ho già fatto, nel 2007. Magari un giorno vi spiegherò. Ma ora, per riprendere a studiare, lo devo rifare.

Fatto sta che ieri e oggi volevo ripassare ma tra un problema sul lavoro e una brutta notizia, la testa non è proprio libera.... iniziamo bene. Se dò retta, l'inizio è quello di settimana nefasta.... mah.

Stasera ho l'aereo per Roma, devo ancora stamparmi il biglietto, c'è sciopero e non so bene come arriverò al B&B che ho prenotato per stanotte... domani vi dirò quanti siamo, visto che al test di Medicina erano una moltitudine per una manciata di posti.

venerdì 2 settembre 2011

Va bene, iniziamo

Tra 2 giorni devo "consegnare" un lavoro importantissimo, e tra 5 ho il test d'ammissione all'università.

PANICO.
PAURA TERRORE FIFA TREMENDA.

No, non per il lavoro: faccio la wedding planner ormai da 4 anni, e con grandi soddisfazioni. Gli sposi che si sono affidati a me conservano buonissimi ricordi del matrimonio, e spesso mi chiamano per organizzare quello di parenti o amici, o anche solo per un saluto, il che per me è indice di grande stima e riconoscenza per il lavoro che ho svolto con loro. Mi posso ritenere soddisfatta. Una delle poche persone che ama il proprio lavoro, e che ne trae soddisfazione. E di questi tempi non è cosa da poco.
E appunto, domenica si sposano G. e F. e io ho ancora un sacco di cose da finire.

Ma questa volta c'è di più, mercoledì prossimo ho il test per entrare alla facoltà di Architettura di Roma 3, e devo studiare, rinfrescare la memoria su tutte quelle nozioni che per un diciottenne fresco fresco di diploma sono cose studiate ieri, ed invece per me sono concetti lontani anni luce. Si, perché io, il test d'ammissione, lo faccio a 33 anni suonati. Come dice un mio amico: "non preoccuparti, hai dalla tua la saggezza dell'età. Contro di te hai l'età stessa, invece"; e i mille impegni di una ragazza della mia età, aggiungo io. 
Percui, visto che le giornate sono sempre di 24 ore, ho dovuto dividere il tempo tra studio e lavoro, e non è stato facile.
Certo, direte voi, hai voluto la bicicletta, e ora... 
Ora è l'ora di pedalare, per cui:

va bene, iniziamo.