giovedì 17 novembre 2011

Anche i duri piangono

Il giovedì è sempre la mia giornata nefasta della settimana. Vuoi perché è l'unico giorno senza lezioni, che quindi si traduce di solito in un giorno in solitaria, vuoi perché devo studiare da sola e mi rendo conto che il cervello non è allenato, ma il giovedì mi prende sempre la malinconia.
Oggi poi, mentre preparo la consegna per Progettazione 2, e studio per il primo esonero di Geometria Descrittiva (tutto domani), e mentre combatto col mal di schiena e i piedi freddi, mi sento veramente KO.
Complici anche i termosifoni rotti, e, se volete, anche lo sciopero dei mezzi pubblici.
La settimana scorsa ero a casa, in Sardegna, dove c'erano 24 gradi, e dove il letto era "riscaldato dall'interno" dal maritino, che questa volta non ha protestato per i miei piedi freddi messi a scaldare sulle sue sue gambe. Diciamo che il rientro è stato traumatico, ma per fortuna lo stuart di Ryanair (la frase "la luce è quella lì dove c'è la lampadina" resterà agli annali) e un amico con  il quale ho viaggiato, hanno alleviato il dispiacere del distacco da casa.
Però l'Università mi piace, mi piacciono anche i colleghi, con i quali mi sembra di giocare alla "sorella maggiore". Mi piace quello che sto studiando, e non mi pesa per niente.
Geometria Descrittiva è forse un po' macchinosa per me, ma mi rendo conto che sia utile, ho perfino iniziato a schizzare sui fogli improbabili assonometrie di edifici inventati, e, stupendomi, mi vengono bene e non tutti sproporzionati come prima.
E l'esame di Progettazione 2, beh, è finora quello che mi entusiasma di più. Mi piace l'idea dell'asilo, ho già un sacco di idee su come farlo, e non vedo l'ora di mettere tutto nero su bianco.
Vogliamo parlare di Urbanistica? il prof è un vero spasso, divertente, arguto, accattivante, sa come far piacere una materia che è (fondamentalmente) un dedalo di leggi e normative. Menomale.

Ma oggi (perché è mia ferma intenzione cazzeggiare anziché studiare) vi voglio raccontare dei miei colleghi, o almeno di un paio di loro. Ragazzi che hanno voglia di imparare. Questa è stata la mia impressione. Sono persone solari, anche se loro si definiscono "matti": io credo che non abbiano ben capito chi è la vera matta, perché a dire il vero io li vedo "regolarissimi" mentre quella fusa di cervello mi sembro io. Martedì sera mi hanno invitato a cena da loro. Come capita spesso, mi sono messa ai fornelli (Turgatto, come vedi non hai l'esclusiva ^_^ ) e questo ha fatto in modo di creare una sorta di "complicità" con i padroni di casa, e gli altri ragazzi presenti. La serata è volata, serena e liscia come l'olio, e in un batter di ciglia era mezzanotte. Mi hanno praticamente impedito di mettermi sui mezzi pubblici per tornare a casa e mi hanno preparato un letto improvvisato: ho dormito lì.
Mi sono sentita bene, e l'impressione netta di essere "fuori quota" è quasi svanita. La loro ospitalità, la loro gentilezza è stata disarmante. Sinceramente non ci sono abituata. Ma questa è una piacevole sorpresa.

Ieri a lezione uno di loro mi ha detto "mi casa es tu casa, vieni quando vuoi". Beh, ragazzi, sinceramente, di quel ORNAMENTO E' DELITTO appeso al soffitto, non se ne può più fare a meno. E poi devo decorare quell'orrido lampadario e trasformarlo in un oggetto di design.

PS
Martedì avremmo dovuto fare una foto per inserirla in questo post, ma il chianti, e il liquore al pistacchio, assieme alla castagne arrosto, ce lo hanno impedito.

3 commenti:

  1. Mmmm... Conoscendo il tuo spirito nomade e transumante, immagino con quale difficoltà ti abbiano impedito di metterti sui mezzi pubblici e tornare a casa!!! ;p

    RispondiElimina
  2. Turgattino..... per osmosi, la prossima volta che cucinerò da te, sarai costretto a darmi asilo nella stanza dei gatti. :PPPP

    RispondiElimina
  3. Allora basta ordinare la cena al cinese, tra gli indubbi vantaggi abbiamo anche che non si sporcano le pentole.

    RispondiElimina